Un anno fa entravamo all’Ariston per la finale di Sanremo. C’erano cose che speravamo e tante che non sapevamo. Non sapevamo per esempio che quelli sarebbero stati gli ultimi giorni di leggerezza per molto tempo, che sarebbe stata una delle ultime occasioni per stare tutti insieme nello stesso affollatissimo teatro, che anche gli abbracci di quella sera ci sarebbero mancati per tanto tempo. Non sapevamo che Diodato avrebbe vinto il Festival, non sapevamo che “Fai rumore” sarebbe diventata la canzone che avrebbe rotto il silenzio dei mesi a venire nelle strade svuotate dal lock down: cantata dalla gente, trasmessa ad alto volume dai balconi di tutta Italia. Perché non hanno ancora inventato un silenzio che la bellezza non possa scalfire, e se c’è una cosa che Antonio ha sempre fatto bene è far camminare la bellezza sulle sue gambe, portarla con sé ovunque. Esattamente quello che è successo sul palco dell’Ariston e nei mesi successivi.

Il nostro è un lavoro fatto di emozioni, in tutte le sue fasi, in tutti i suoi aspetti. E anche oggi l’emozione di quella sera non è solo un ricordo, è qualcosa di più, segna un cammino che nessuna pandemia può interrompere, una strada che conosciamo ma che non smette mai di regalarci panorami inesplorati. Ci ricorda di cosa siamo fatti, ma soprattutto cosa ci piace fare: guardare al mondo con occhi sempre nuovi e condividere emozioni.

Grazie Antonio! ❤